Ipertensione arteriosa: il killer silenzioso

Ipertensione arteriosa: il killer silenzioso

Fra le cause principali di morte nel mondo occidentale, se non la principale, c’è l’ipertensione arteriosa. Le complicanze di questa malattia sono principalmente l’ictus e l’infarto del miocardio, malattie che possono uccidere o invalidare in maniera importante. Perché il “ killer silenzioso”?

Perché anche in presenza di valori pressori elevati il soggetto può non aver alcun sintomo e può continuare a svolgere le proprie attività, anche impegnative, senza il minimo disturbo. La malattia si diagnostica fondamentalmente in maniere molto semplice: misurando la pressione arteriosa.

Un dato preoccupante è quello che ci dice che in Italia la percentuale di uomini ultrasessantenni che negli ultimi due anni ha misurato la propria pressione non arriva al 10%. E che sempre in Italia, degli ipertesi in trattamento, solo un quarto vede la propria pressione normalizzarsi.

Quindi deve diventare consuetudine misurare la propria pressione arteriosa con regolarità quelle 5-6 volte l’anno se questa risulta sempre normale (mai superiore a 135/85 mmHg fino a i 70 anni); ed anche chi si trova in trattamento deve misurare con regolarità la propria pressione  almeno due volte a settimana, segnalando al curante il non ottimale controllo della terapia se presente. Quindi misurate gente misurate!